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      L'anno ufficiale d'un console si componeva quindi d'ordinario delle diseguali metà di due anni civili.
      (4) Non si può considerare come fatto storico che i primi consoli accettassero centosessantaquattro plebei nel senato, esso è piuttosto una testimonianza che gli ulteriori annalisti romani non furono capaci di indicare oltre a centotrentasei stirpi nobili (MOMMSEN, Ricerche romane, I, pag. 121).
      (5) Non sarà superfluo osservare che anche l'iudicium legitimum come il quod imperium continetur è basato sull'imperium del pubblico ufficiale e che la differenza consiste soltanto in ciò che in quello l'imperium è limitato alla lex e in questo è libero.
      (6) Che gli edili plebei siano formati sui questori patrizi nel modo che i tribuni plebei lo sono sui consoli patrizi è chiaro a vedersi, sia relativamente all'amministrazione dalla giustizia criminale, dove solo la tendenza delle due magistrature e non già la competenza pare sia stata diversa, quanto relativamente alla mansione dell'archivio. Per gli edili è il tempio di Cerere ciò che il tempio di Saturno è pei questori, onde trassero il nome. Significativa è la prescrizione della legge del 305, che i senatoconsulti debbano essere consegnati agli edili nel tempio di Cerere, mentre i medesimi, seguendo l'antico notorio uso e più tardi dopo il componimento della lotta delle classi, erano rimessi ai questori per la loro conservazione nel tempio di Saturno. È possibile che la plebe abbia avuto per qualche tempo una propria cassa e che gli edili l'abbiano amministrata, e a giudicare dal modo come questi dispongono delle multe a loro pagate, pare persino verosimile, ma non lo si potrebbe provare con sicurezza.


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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 376

   





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