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      (60) Se ne è conservato il frammento seguente: Con autunno secco, piovosa primavera, fanciullo, gran spelta mieterai.
      Non sappiamo, in verità, con qual diritto si stimassero di poi questi versi come il più antico monumento di poesia romana (MACROB., Sat. 5, 20, FESTO, Ep., V. Flaminius. p. 93, M. SERV. alle georg. Virg. 1, 101; PLIN., 17, 2, 14).
      (61) Soltanto i primi dati esposti nella lista riescono sospetti, e può dubitarsi che siano stati inseriti più tardi per arrotondare a 120 il numero degli anni corsi dalla cacciata dei re all'incendio della città.
      (62) Gli annali dicono che Scipione comandò nell'Etruria, il suo collega nel Sannio, e che la Lucania si trovò quell'anno federata con Roma; l'epitaffio dice, che Scipione conquistò due città del Sannio e tutta la Lucania.
      (63) Questo indirizzo della leggenda si rileva chiaramente da PLINIO il vecchio (N. h., 36, 15, 100).
      (64) Si calcolò, come pare, tre dinastie per ogni secolo, arrotondando la cifra di 233 1/3 in 240, appunto come fu arrotondata l'epoca tra la cacciata dei re e l'incendio della città in 120 anni. In che modo potessero soccorrere alle menti umane queste cifre può, per analogia, indovinarsi sugli altri ritmi aritmetici, per esempio da quello su cui fu stabilita la misura della superficie (a).
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      (a) Quest'ipotesi del Mommsen, che non poggia su nessun fondamento, nemmeno sull'invocato ritmo aritmetico, tanto che egli, per farlo tornare, deve ricorrere all'arrotondamento delle cifre, non ha impedito allo stesso Mommsen di servirsene come dato fondamentale negli sviluppi cronologici della sua storia.


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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 376

   





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