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      È difficile fissare il tempo in cui Cartagine divenne città capitale della Libia, cambiamento che deve, senza dubbio, essere avvenuto gradatamente.
      Lo scrittore cui accennammo vuole che il riformatore della nazione sia stato Annone; ora, se si tratta di quell'Annone che viveva al tempo della prima guerra di Roma, egli non può aver dato che l'ordinamento ad un sistema, che si era venuto probabilmente delineando durante il periodo di tempo corso fra il quarto ed il quinto secolo di Roma.
      Mentre Cartagine saliva a tanta prosperità, in egual misura si compiva la decadenza delle grandi città fenicie nella madre patria, quella di Sidone e particolarmente quella di Tiro, il cui splendore si eclissò, parte per discordie intestine, parte per calamità esterne e specialmente a cagione degli assedii di Salmanassare nel primo secolo di Roma, di Nabucodonosor nel secondo, di Alessandro nel quinto.
      Le famiglie nobili e le antiche case commerciali di Tiro emigrarono in gran numero nella sicura e fiorente città figlia, portandovi la loro intelligenza, i loro capitali e le loro tradizioni. Quando i Fenici vennero a contatto con Roma, Cartagine era incontestabilmente la maggiore città cananea, come Roma era il maggior comune latino.
      6. Potenza marittima di Cartagine. Ma il dominio territoriale in Africa non era che la metà della potenza cartaginese, poichè nel frattempo si era consolidata anche la sua supremazia marittima e coloniale. Nella Spagna il centro principale dei Fenici era l'antichissima colonia tiria di Gades (Cadice); oltre di che essi possedevano, verso oriente e verso occidente, una catena di fattorie e nell'interno il territorio delle miniere d'argento, così che possedevano l'Andalusia e Granada, e per lo meno tutto quel litorale.


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Storia di Roma
3. Dall'unione d'Italia fino alla sottomissione di Cartagine
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 371

   





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