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      Non presero possesso delle due isole per averne il dominio territoriale, ma per assicurarsi la signoria d'Italia. Poichè dal momento in cui la federazione aveva il possesso militare delle tre grandi isole, essa poteva giustamente chiamar suo il mare Tirreno.
      3. Ordinamento dei possedimenti marittimi. L'acquisto delle isole nel mare occidentale d'Italia, introdusse nella costituzione politica di Roma un'antitesi, che dapprima parve nascere più che altro da semplici rispetti di convenienza e quasi per caso, ma che nondimeno divenne poi della più alta importanza: il contrasto tra il governo del continente e le terre oltremarine, ossia, per servirsi d'una formola adottata più tardi, l'antitesi fra l'Italia e le province.
      Sino allora i due supremi magistrati del comune, che erano i consoli, non avevano avuto una giurisdizione legalmente stabilita, ma il loro potere si estendeva sin dove, in generale, giungeva il dominio romano; e qui già s'intende che essi, di fatto, si dividevano il territorio giurisdizionale e così pure s'intende ch'essi, in ogni singolo distretto della loro giurisdizione, erano obbligati, in forza delle disposizioni esistenti, a lasciare dappertutto al pretore la giurisdizione sui cittadini romani e a mantenere in vigore nei comuni latini ed autonomi gli esistenti trattati.
      I quattro questori, che sin dal 487=267 erano distribuiti in Italia, non limitavano, almeno quanto alla forma, il potere consolare, perchè essi erano considerati in Italia, non meno che in Roma, unicamente come ufficiali sussidiari e dipendenti dai consoli.


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Storia di Roma
3. Dall'unione d'Italia fino alla sottomissione di Cartagine
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 371

   





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