Pagina (121/371)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Il partito patriottico poteva bensì somministrargli eccellenti ufficiali, ma da questi era quasi esclusivamente rappresentata la classe colta della popolazione; essa non aveva una vera milizia cittadina, tutt'al più alcuni squadroni di cavalleria libico-fenicia.
      Era necessario, dunque, creare un esercito di reclute libiche arruolate per forza, e di truppe assoldate; cosa facile ad un generale quale era Amilcare, sempre però a condizione di poter pagare con esattezza e abbondantemente la pattuita mercede.
      Ma egli aveva sperimentato in Sicilia che le rendite dello stato si consumavano nella stessa Cartagine per cose molto meno necessarie di quello che non fossero gli eserciti che stavano combattendo col nemico. Era quindi necessario che l'imminente guerra si alimentasse da sè, e che si eseguisse in grande quanto si era tentato in piccolo sul Monte Pellegrino.
      Ma non bastava. Amilcare non era soltanto capo dell'esercito, era anche capo-partito; per difendersi contro il partito del governo, suo irreconciliabile nemico, che spiava con avidità e pacatezza l'occasione per abbatterlo, egli era costretto a fare assegnamento sulla borghesia, la quale, per quanto i capi potessero essere d'animo onestissimo e nobilissimo, in grazia del malaugurato e venale sistema di non far nulla per nulla, era profondamente corrotta.
      Vi erano dei momenti in cui l'estremo bisogno e lo entusiasmo prevalevano, ciò che avviene persino nelle più corrotte società; ma se Amilcare voleva assicurarsi durevolmente l'appoggio del comune cartaginese per poter compiere la sua impresa, per la quale nel caso più propizio occorrevano parecchi anni, egli doveva con regolari rimesse in denaro dare ai suoi amici in patria i mezzi per mantenere nel popolo il buon umore.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia di Roma
3. Dall'unione d'Italia fino alla sottomissione di Cartagine
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 371

   





Amilcare Sicilia Cartagine Monte Pellegrino Amilcare