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      Continuò poscia senza ostacoli la sua marcia verso nord-est, e arrivò per lunghi giri e dopo avere attraversato e saccheggiato il paese degli Irpini, dei Campani, dei Sanniti, dei Peligni e dei Frentani, con ricco bottino e colla cassa piena, nelle vicinanze di Lucera, mentre doveva appunto incominciare la mietitura.
      In nessuno dei paesi attraversati egli trovò energica resistenza, ma in nessuno trovò nemmeno alleati.
      Accortosi che nulla di meglio gli rimaneva da fare che disporre i quartieri d'inverno in aperta campagna, cominciò la difficile operazione di provvedere l'esercito di quanto abbisognasse per la rigida stagione, facendo raccogliere dagli stessi soldati quanto loro occorresse nelle campagne dei nemici.
      Per tale operazione egli aveva scelto l'Apulia settentrionale, paese piano per la massima parte, ricchissimo di grano e di fieno, che poteva essere interamente dominato dalla sua numerosa cavalleria.
      Presso Geronio, cinque leghe al nord di Lucera, fu costruito un campo trincerato, dal quale tutti i giorni uscivano due terzi dell'esercito per raccogliere provvigioni, mentre coll'altro terzo Annibale si teneva pronto a difendere il campo e di distaccamenti disseminati nelle campagne.
      8. Fabio Minucio. Il comandante della cavalleria romana Marco Minucio, che durante l'assenza del dittatore, nella qualità di suo luogotenente, aveva il supremo comando nel campo dei Romani, giudicò propizia l'occasione per avvicinarsi maggiormente al nemico e mise il campo nel territorio di Larino(27), dove potè impedire colla sua presenza che i distaccamenti scorressero il paese e, per conseguenza, venisse approvvigionato l'esercito nemico; di più, mercè una serie di scontri fortunati, sostenuti dalle sue truppe contro i Cartaginesi e persino contro lo stesso Annibale, gli riuscì di scacciare i nemici dalle loro posizioni avanzate, obbligandoli a concentrarsi presso Geronio.


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Storia di Roma
3. Dall'unione d'Italia fino alla sottomissione di Cartagine
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 371

   





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