Pagina (182/371)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Intanto Asdrubale, finito il suo compito sull'ala comandata da Paolo, raccolse e riordinò i suoi cavalieri e, passando dietro il centro nemico, li condusse verso l'ala comandata da Varrone. La cavalleria italica, già messa abbastanza alle strette dai Numidi, sorpresa da nuove forze, si disperse senz'altro, e Asdrubale, lasciando ai Numidi la cura d'inseguire i fuggitivi, riordinò per la terza volta i suoi squadroni, coi quali prese alle spalle la fanteria romana.
      Questo colpo fu decisivo. La fuga era impossibile e non si dava quartiere.
      Non vi è forse altro esempio d'un esercito così numeroso e così interamente distrutto nel campo stesso di battaglia e con sì lieve perdita dell'avversario, come fu dell'esercito romano presso Canne.
      Le perdite di Annibale non ascendevano a 6.000 uomini, due terzi de quali erano Celti, cui toccò sostenere il primo urto delle legioni. Dei 76.000 Romani invece, che erano schierati in battaglia, 70.000 morti coprivano il terreno, fra i quali il console Lucio Paolo, il proconsole Gneo Servilio, due terzi degli ufficiali superiori, ottanta senatori.
      Il console Marco Varrone si salvò soltanto per la repentina sua risoluzione di affidarsi alla velocità del suo destriero che lo portò a Venosa; e gli bastò l'animo di sopravvivere. Anche i 10.000 uomini di presidio nel campo romano furono per la maggior parte fatti prigionieri; soltanto poche migliaia, fra truppe del presidio e dell'esercito, scamparono in Canusio.
      E, come se in quell'anno ogni cosa dovesse essere assolutamente perduta per Roma, la legione spedita nella Gallia cadde in un'imboscata ancora prima che l'anno volgesse alla fine e fu interamente distrutta dai Galli insieme col suo comandante Lucio Postumio, che era stato eletto console per l'anno seguente.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia di Roma
3. Dall'unione d'Italia fino alla sottomissione di Cartagine
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 371

   





Asdrubale Paolo Varrone Numidi Asdrubale Numidi Canne Annibale Celti Romani Lucio Paolo Gneo Servilio Marco Varrone Venosa Canusio Roma Gallia Galli Lucio Postumio