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      I cittadini romani respirarono quando il formidabile leone della Libia, che nemmeno allora nessuno osava costringere alla partenza, volse spontaneamente le spalle al suolo italico; in questa circostanza fu dal senato e dai cittadini concessa al quasi nonagenario Quinto Fabio, all'unico ancor vivente generale romano che avesse percorso con onore tutti gli stadi di quei difficili tempi, la corona d'erba(32). Questa corona che, secondo il costume romano, l'esercito liberato offriva al suo liberatore, era la più alta distinzione che fosse giammai stata conferita ad un cittadino romano, ed essa fu l'ultimo onorifico distintivo dell'antico duce, il quale nello stesso anno (551=203) cessò di vivere.
      Annibale giunse sano e salvo a Leptis, non già perchè protetto dall'armistizio, ma per la celerità del suo viaggio e per favor di fortuna. L'ultimo rampollo della «covata di leoni» d'Amilcare rimetteva di nuovo il piede sul patrio suolo dopo trentasei anni, dacchè, quasi fanciullo, l'aveva lasciato per iniziarsi in quella carriera eroica e grandiosa, eppure così inutile.
      Partendo si era diretto verso occidente, ora ritornava dall'oriente dopo aver descritto un vasto circolo di vittorie attorno al mare di Cartagine.
      Ora che era avvenuto ciò che aveva voluto impedire, e che avrebbe impedito se glie ne fossero stati dati i mezzi, ora era richiesto di salvare, ove fosse possibile, la patria dall'estremo pericolo, ed egli lo fece senza querimonie e senza rampogne.
      27. Ripresa delle ostilità. Col suo ritorno risorse apertamente il partito patriottico; fu cassata l'infame sentenza pronunciata contro Asdrubale; mediante la destrezza d'Annibale si strinsero nuovi rapporti con gli sceicchi numidi e non solo fu nell'assemblea del popolo rifiutata la sanzione alla pace conchiusa di fatto, ma fu anche infranto l'armistizio spogliando un convoglio di navi romane da trasporto, naufragate sulle coste africane, e persino assaltando una nave da guerra che aveva a bordo ambasciatori romani.


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Storia di Roma
3. Dall'unione d'Italia fino alla sottomissione di Cartagine
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 371

   





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