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      È vero che i risultati della guerra, e particolarmente la conquista della Spagna, poco si accordavano con questo pensiero; ma furono appunto i successi che fecero oltrepassare la vera mira; e in realtà i Romani si impossessarono della Spagna, si può quasi dire, per caso.
      Essi acquistarono la signoria dell'Italia perchè la fecero scopo dei loro assidui sforzi; l'egemonia ed il dominio degli stati vicini al Mediterraneo, che ne furono la conseguenza, li ottennero in certo qual modo dalle circostanze quasi senza averne avuto l'intenzione.
      I risultati immediati della guerra fuori d'Italia furono: la trasformazione della Spagna in una doppia provincia romana, sempre però in stato d'insurrezione; l'incorporazione del regno di Siracusa, fino allora vassallo, colla provincia romana della Sicilia; la fondazione del patronato romano sui più ragguardevoli capi numidi in luogo di quello esercitato dai Cartaginesi, e finalmente la trasformazione di Cartagine da un potente stato commerciale in un'inerme città mercantile; in una parola, si ebbe l'incontestata egemonia di Roma sulla parte occidentale del territorio bagnato dal Mediterraneo, nonchè il principio di quella fusione del sistema di stati orientali coll'occidente, che nella prima guerra punica era stata appena notata e che doveva avere per immediata conseguenza l'ingerenza decisiva di Roma nei conflitti delle monarchie dei successori di Alessandro.
      In Italia fu perciò decisa, se non lo era già prima, la distruzione del popolo dei Celti; l'esecuzione divenne soltanto una questione di tempo.


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Storia di Roma
3. Dall'unione d'Italia fino alla sottomissione di Cartagine
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 371

   





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