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      Con savio rigore il senato non permise che si deviasse menomamente dalla massima che i passi delle Alpi, d'allora in avanti, fossero chiusi per la nazione celtica procedendo con pene severe contro quei sudditi romani, i quali dall'Italia avessero dato impulso a simili tentativi di immigrazione.
      Un tentativo di questo genere, che fu fatto per una via allora poco conosciuta dai Romani, cioč pel pių recondito recesso dell'Adriatico, e, come pare, pių ancora, il piano di Filippo di Macedonia, di irrompere in Italia dall'oriente, come Annibale vi era entrato dall'occidente, diedero occasione alla costruzione d'una fortezza nel punto estremo a nord-est dell'Italia, che fu Aquileia, la pių settentrionale colonia italica (571-573=183-181), la quale era destinata non solo a chiudere per sempre questa via agli stranieri, ma anche a rendere sicuro quel golfo tanto comodo per la navigazione, ed a reprimere la pirateria, che non era stata ancora interamente estirpata in quelle acque.
      La fondazione di Aquileia fu cagione di una guerra contro gli Istriani (576-577=178-177), che finė ben presto coll'espugnazione di alcuni castelli e colla caduta del re Epulone, la quale si rese degna di nota solo per il panico destato nella flotta e poscia in tutta Italia dalla notizia che il campo dei Romani era stato sorpreso da una schiera di barbari.
      3. Colonizzazione del paese di qua del Po. Diversamente si procedette nel paese al di qua del Po, che il senato romano aveva deliberato d'incorporare all'Italia.


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Storia di Roma
3. Dall'unione d'Italia fino alla sottomissione di Cartagine
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 371

   





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