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      Questi condusse per sentieri alpestri un corpo di Romani di 4.000 fanti e 3.000 cavalli sulle alture sovrastanti il campo macedone, e quando il console attaccò di fronte l'esercito nemico, l'avanzarsi insospettato di quel distaccamento, che discendeva dalle alture dominanti, decise le sorti della battaglia.
      Filippo, perduto il campo e le trincee e circa 2.000 uomini, si ritirò immediatamente sino al passo di Tempe, che era la barriera della Macedonia propriamente detta.
      18. La Grecia in potere dei Romani. Ad eccezione delle fortezze, egli abbandonò ogni altro possedimento e distrusse le città tessaliche che non poteva difendere. La sola Fere gli chiuse le porte e si sottrasse così alla distruzione.
      Mossi in parte da questi successi delle armi romane, in parte dall'assennata moderazione di Flaminino, gli Epiroti furono i primi a staccarsi dalla lega macedone.
      Alla prima notizia della vittoria riportata dai Romani, gli Atamani e gli Etoli avevano fatto un'irruzione nella Tessalia, seguiti di lì a non molto dai Romani. Il paese piano fu invaso facilmente, ma le fortezze che tenevano per Filippo ed ottennero soccorsi da lui, caddero solo dopo una valorosa difesa o resistettero persino alle forze superiori del nemico; così prima di tutte Atracia, sulla sponda sinistra del Peneo, ove nella breccia la falange fece le veci del muro caduto.
      Meno queste fortezze della Tessalia ed il territorio dei fedeli Acarnani, tutta la Grecia settentrionale cadde nelle mani della coalizione.
      Il mezzogiorno invece - per virtù delle fortezze di Calcide e di Corinto che si mantenevano in comunicazione attraverso il paese dei Beoti devoti alla Macedonia e quello dei neutrali Achei, era sempre in potere di Filippo, e Flaminino si decise, essendo la stagione troppo avanzata per entrare allora nella Macedonia, a volgere immediatamente l'esercito e la flotta verso Corinto e contro gli Achei.


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Storia di Roma
3. Dall'unione d'Italia fino alla sottomissione di Cartagine
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 371

   





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