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      Riuscito questo tentativo, l'influenza degli avversari si sarebbe estesa all'intorno. È inutile dire che Roma non poteva tollerare ciò. Mentre Flaminino, ignorando completamente questi sicuri segnali di guerra, ritirava dalla Grecia tutti i presidî, e ciò non pertanto dirigeva al re d'Asia, nel tempo stesso, delle richieste, per sostenere le quali non aveva l'intenzione di far muovere le truppe, egli fece troppe cose a parole e troppo poche a fatti, e dimenticò il suo dovere di generale e di cittadino per la sua vanità personale, in quanto desiderava si dicesse ch'egli aveva procacciato a Roma la pace ed ai Greci dei due continenti la libertà.
      3. Preparativi di Antioco contro Roma. Antioco approfittò naturalmente dell'inattesa calma per consolidare nell'interno i rapporti coi vicini, prima d'iniziare la guerra, nella quale egli era tanto più disposto ad impegnarsi, quanto più il nemico sembrava volerla evitare.
      Secondo la promessa fatta, diede allora (561=193) sua figlia Cleopatra in moglie al giovane re d'Egitto. Si volle, in seguito, sostenere dagli Egiziani che egli promettesse contemporaneamente a suo genero la restituzione delle province che gli erano state tolte, ma probabilmente a torto, poichè esse continuarono a far parte del regno siriaco.(3)
      Egli offrì ad Eumene, il quale nell'anno 557=197 era succeduto nel trono di Pergamo a suo padre Attalo, la restituzione delle città toltegli e nello stesso tempo una delle sue figlie in moglie, quando volesse staccarsi dalla lega romana.


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Storia di Roma
4. Dalla sottomissione di Cartagine a quella della Grecia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 343

   





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