Pagina (129/343)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      In tutte le cose che si elevavano al disopra della sfera municipale propriamente detta, le assemblee popolari romane hanno sempre rappresentato una parte puerile e persino goffa. Il popolo si adunava regolarmente e approvava tutto, e quando, per eccezione, disapprovava qualche cosa di propria iniziativa, come fece per esempio in occasione della dichiarazione di guerra alla Macedonia nel 554=200, allora la politica di classe faceva certo una meschina opposizione alla politica di stato e ne riusciva ridicolmente battuta.
      17. Inizio della plebe cittadina. Finalmente accanto alla classe indipendente della borghesia sorse la plebe dei clienti, formalmente cogli stessi diritti e praticamente spesso prepotente.
      Le istituzioni, dalle quali ebbe origine, erano antichissime.
      Il nobile romano esercitava da tempo immemorabile una specie di governo anche sui suoi clienti e liberti, ed era il loro consigliere in tutte le pił importanti occorrenze; un cliente non consentiva con facilitą al matrimonio di uno dei suoi figli senza averne prima ottenuto l'assenso del suo patrono, il quale, non di rado, combinava egli stesso i matrimoni.
      Ma quando l'aristocrazia divenne una classe particolare di governanti, che disponeva non solo del potere ma anche delle ricchezze, la classe dei clienti si ridusse a favoriti o mendichi; e questi nuovi partigiani dei ricchi soffocavano in tutti i modi la classe della borghesia. L'aristocrazia non solo tollerava questa clientela, ma ne traeva profitto dal lato politico e da quello finanziario.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia di Roma
4. Dalla sottomissione di Cartagine a quella della Grecia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 343

   





Macedonia