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      I più importanti furono: la divisione dei possedimenti piceni fatta da Gaio Flaminio l'anno 522=232; la fondazione di otto nuove colonie marittime l'anno 560=194, e specialmente la vasta colonizzazione del paese posto tra l'Appennino ed il Po colla fondazione delle colonie latine di Piacenza, Cremona, Bologna ed Aquileia, e delle colonie cittadine di Potenza, Pisa, Modena, Parma e Luni avvenuta negli anni 536=218 e dal 565=189 al 577=177.
      Il maggior numero di queste ultimissime fondazioni è dovuto al partito delle riforme. Le chiesero Catone ed i suoi amici politici appoggiando la loro domanda da un lato sulla devastazione d'Italia avvenuta per la guerra annibalica e sull'allarmante diminuzione delle tenute rurali ed in generale sulla diminuzione della libera popolazione italica, dall'altro lato sui vastissimi possedimenti, che i signori ritenevano quale loro proprietà nella Gallia Cisalpina, nel Sannio e nei paesi dell'Apulia e del Bruzio.
      Sebbene il governo romano non si sia prestato, probabilmente, in quel grado che avrebbe potuto e avrebbe dovuto a queste richieste, esso però non fu sordo all'avvertimento dell'assennato uomo di stato.
      24. Riforme nell'esercito. Simile a questa fu la proposta fatta da Catone in senato, di creare quattrocento nuovi cavalieri per impedire il decadimento della cavalleria cittadina.
      Il tesoro dello stato non avrà mancato di mezzi per coprirne la relativa spesa; sembra però che la proposta non sia stata accolta per lo spirito di casta della nobiltà e dei suoi sforzi per espellere dall'ordine equestre coloro che non erano cavalieri ma soltanto forniti di cavallo.


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Storia di Roma
4. Dalla sottomissione di Cartagine a quella della Grecia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 343

   





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