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      Si trascurava, o si abbandonava del tutto, la coltivazione dell'ulivo e della vite.
      Nelle vicinanze di Roma e delle grandi città esistevano anche giardini coltivati a fiori, a legumi e ad erbaggi diligentemente irrigati, simili a quelli che oggi si vedono nei dintorni di Napoli; essi davano un ragguardevole prodotto.
      6. Economia pastorizia. L'economia pastorizia era praticata su una scala molto maggiore che non quella dell'agricoltura. Il podere coltivato a pascolo (saltus) doveva, in ogni modo, avere una superficie notevolmente maggiore del potere arativo - per lo meno 800 iugeri - e poteva estendersi quasi all'infinito con vantaggio della speculazione. Avuto riguardo alle condizioni del clima d'Italia, il pascolo estivo sulle montagne ed il pascolo invernale nel piano si completano; già di quei tempi, come si pratica ancora oggi, si trasferivano in primavera, ed in gran parte per i medesimi tratturi, le greggi dall'Apulia nel Sannio, donde in autunno facevano ritorno ai loro stazzi.
      Il pascolo invernale però non aveva luogo, come abbiamo già osservato, esclusivamente su terreni pascolivi, ma in parte anche sui terreni a stoppia.
      Si allevavano cavalli, buoi, asini, muli per fornire il necessario bestiame ai proprietari di fondi, ai carrettieri, all'esercito, e non si difettava di greggi di porci e di capre.
      Ma molto più sviluppato, e più indipendente, era l'allevamento delle pecore per l'uso quasi generale di vestire stoffe di lana. Questa industria era esercitata col mezzo degli schiavi ed era simile all'amministrazione d'un podere, solo che al posto dell'intendente vi era il mastro pecoraio (magister pecoris). Durante l'estate, i pastori schiavi per lo più non alloggiavano sotto tetto, ma vivevano sotto tettoie e ricoveri di frasche, spesso alla distanza di molte miglia dalle abitazioni umane; perciò si sceglievano per questa bisogna gli uomini più robusti, si davano loro cavalli ed armi, una libertà d'azione molto maggiore di quella che si concedeva ai braccianti delle tenute agricole.


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Storia di Roma
4. Dalla sottomissione di Cartagine a quella della Grecia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 343

   





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