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      Ogni governo meritevole di tal nome avrebbe agito da sè; ma la massa del senato romano, nella sua cieca buona fede, avrà riconosciuta la felicità del popolo nel prezzo basso del grano; gli Scipioni ed i Flaminini avevano da occuparsi di cose più importanti, avevano da emancipare i Greci e da esercitare le funzioni di re repubblicani; così fu sospinta la nave, senz'altro, contro lo scoglio.
      Da quando le piccole tenute non offrivano più un essenziale prodotto netto, i contadini furono irremissibilmente perduti, e tanto più che anche in essi andavano a poco a poco spegnendosi, sebbene più lentamente che negli altri ceti, la morale e gli usi frugali dei primi tempi della repubblica.
      Non si trattava ormai che di una questione di tempo perchè i campi dei contadini italici dovessero essere assorbiti dalle grandi tenute, sia per acquisto, sia per cessione.
      Il proprietario del fondo era più in grado di resistere che non il contadino.
      Egli trovava maggior tornaconto, non affittando i suoi fondi, secondo l'antico sistema, a piccoli affittavoli temporanei, ma facendoli lavorare secondo il sistema più recente dai suoi schiavi; dove questo sistema non era già prima stato introdotto la concorrenza del grano siciliano, ottenuto per opera degli schiavi, costringeva i possidenti italici ad introdurlo facendo lavorare le loro terre da schiavi non aventi nè moglie nè figli invece di servirsi di famiglie di liberi braccianti.
      Il proprietario del fondo poteva inoltre mantenersi in equilibrio di fronte alla concorrenza col mezzo di migliorie o mutando coltivazione, accontentandosi anche di una più tenue rendita, mentre non lo poteva fare il contadino per difetto di capitali o per mancanza d'intelligenza, e perchè altro non aveva che quanto gli abbisognava per vivere.


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Storia di Roma
4. Dalla sottomissione di Cartagine a quella della Grecia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 343

   





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