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      La tragedia greca, con Euripide, oltrepassò se stessa spezzando i legami colla sua primitiva forma; ma il successo del poeta cosmopolita divenne perciò maggiore, poichè nello stesso tempo aveva oltrepassato se stessa anche la nazione ed essa pure aveva mutato le sue forme originarie.
      La critica d'Aristofane colpì, può dirsi, nel giusto tanto dal lato morale che dal lato poetico; senonchè bisogna avvertire che la poesia, come fatto storico, non ha un successo proporzionato al suo valore assoluto, ma in quanto sappia precorrere lo spirito del tempo, e sotto questo rapporto Euripide non fu superato.
      È perciò che Alessandro lo leggeva con predilezione; che Aristotile tracciò il tipo del poeta tragico riferendosi a lui; che la più recente arte poetica e plastica nell'Attica ebbe, per così dire, origine da lui; la commedia neo-attica, altro non è che la tragedia di Euripide adattata alla forma comica, e la scuola di pittura, che noi osserviamo nei disegni sui vasi, non deriva più i suoi soggetti dalla vecchia epopea, ma li toglie dalle tragedie d'Euripide; che finalmente, quanto più la vecchia Ellade cedeva terreno al nuovo ellenismo, tanto più andavano crescendo la fama e l'influenza del poeta, e che la diffusione dello spirito greco all'estero, in Egitto come in Roma, era, in sostanza, direttamente o indirettamente determinata da Euripide.
      19. Tragedia romana. L'ellenismo euripideo pervenne a Roma per molti e vari canali, ed è probabile che operasse più rapidamente e più profondamente con mezzi indiretti che non con quelli della traduzione.


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Storia di Roma
4. Dalla sottomissione di Cartagine a quella della Grecia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 343

   





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