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      Di tutto ciò che l'attivo ed ardente patriota intraprese, nulla è stato più ricco di conseguenze e nulla più utile alla sua patria che queste produzioni letterarie da lui stesso considerate come insignificanti. Egli trovò molti e degni seguaci nella letteratura oratoria e scientifica, e se nella sua opera caratteristica Delle origini, paragonabile nel suo genere alla logografia greca, non ebbe la sorte di aver per seguace un Erodoto ed un Tucidide, egli riuscì però a far prevalere l'idea che le occupazioni letterarie, quando si riferiscono alle discipline utili e alla storia, non solo possono riguardarsi come onorate, ma anche essere gloriose.
      37. Architettura. Se gettiamo ancora uno sguardo sullo stato delle belle arti, noi troveremo che, per l'architettura, il lusso comincia a mostrarsi non tanto negli edifici pubblici quanto nei privati.
      Fu solo verso la fine di quest'epoca, e particolarmente durante la censura di Catone (570=184) che i Romani per i pubblici edifici cominciarono ad adottare forme che rispondessero non solo alle comuni necessità ma anche alla grande comodità, onde rivestirono di pietre i bacini (lacus) alimentati dagli acquedotti (570=184), eressero colonnati (575-580=179-174) e soprattutto introdussero le cosiddette basiliche coi loro porticati attici, sotto ai quali si rendeva giustizia e si trattavano gli affari.
      Il primo di questi edifici, corrispondente all'incirca alle nostre odierne gallerie, il loggiato o portico degli argentari, fu eretto da Catone nell'anno 570=184 accanto al palazzo del senato; a questo, in breve tempo, se ne aggiunsero degli altri finchè, lungo il foro, alle botteghe private furono a poco a poco, sostituiti dalle due parti i magnifici peristili sostenuti da grandiose colonne.


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Storia di Roma
4. Dalla sottomissione di Cartagine a quella della Grecia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 343

   





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