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      (26) Nel suo trattato De re rustica, che si riferisce notoriamente ad una sua tenuta nel distretto di Venafro, CATONE manda a Roma per la discussione giudiziaria soltanto quei processi che possono sorgere da un caso determinato: quando cioè il padrone del feudo affitta il pascolo invernale al possessore d'un gregge di pecore, ed ha quindi da fare con un fittavolo, il quale d'ordinario non ha il suo domicilio in paese (c. 149). Da ciò si deduce che, già ai tempi di Catone, le liti sorte da contratti stipulati con individui domiciliati in paese, non si decidevano a Roma, ma dai giudici locali.
      (27) L'epoca della costruzione del circo è provata. Nessuna antica tradizione parla dell'origine dei giuochi plebei, (non essendo attendibile quanto dice il falso Asconio, p. 143 ORELLI). Essendo però stati celebrati nel circo Flaminio (VAL. MASS. 1, 7, 4) certamente l'anno 538=216 quattr'anni dopo la sua costruzione (LIV. 23, 30), risulta abbastanza provato quanto fu detto sopra.
      (28) I giuochi apollinari furono istituiti l'anno 542=212 in seguito ad una specie di oracolo di un Marco, il quale dopo la battaglia di Canne dichiarava che, per scacciare il nemico e liberare il popolo da un contagio propagatosi, si dovessero istituire giuochi sacri da celebrarsi annualmente in onore di Apollo.
      (29) Il primo non dubbio esempio dell'assunzione di un simile soprannome è quello del console Manio Valerio Massimo 491=263, il quale, come vincitore di Messina, prese il nome di Messalla; è falso che il console del 419=335 abbia, nello stesso modo, preso quello di Caleno.


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Storia di Roma
4. Dalla sottomissione di Cartagine a quella della Grecia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 343

   





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