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      Noi abbiamo un più preciso calcolo della spesa e della rendita soltanto per la vigna; Columella ne fa il seguente preventivo di spesa per ogni iugero:
     
      Prezzo di acquisto del fondo 1000 sesterziPrezzo degli schiavi ripartito per un iugero 1143 »
      Viti e pali 2000 »
      Interessi perduti nei primi due anni 497 »
      ————
      Totale 4640 sesterzipari a L. 1245
     
      Egli calcola il prodotto minimo di 60 anfore in 900 sesterzi (L. 240) ciascuna, ciò che rappresenterebbe una rendita del 17 per cento. Ma questa è in parte illusoria, poichè, anche astrazion fatta delle annate cattive, nel preventivo delle spese non sono calcolate quelle della vendemmia e quelle per mantenere in buon essere le viti, i pali e gli schiavi. Lo stesso economo rurale calcola al massimo a 100 sesterzi per iugero la rendita lorda dei prati, dei pascoli e dei boschi, e quella dei campi arativi piuttosto meno che più; come di fatto anche la rendita dei 25 moggi romani di frumento per ogni iugero, calcolato in ragione del prezzo quotato nella capitale, di un denaro al moggio, non dà più di 100 sesterzi (L. 29,66) di rendita lorda e sul luogo della produzione il prezzo ne deve essere stato ancora più basso. VARRONE (3, 2) calcola una buona rendita lorda ordinaria di una grande tenuta in ragione di 150 sesterzi (L. 44,49) al iugero. Su di ciò non ci sono pervenute le corrispondenti notizie per le spese. È ovvia l'osservazione, che l'amministrazione di queste tenute era di molto minor dispendio che non quella delle vigne.


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Storia di Roma
4. Dalla sottomissione di Cartagine a quella della Grecia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 343

   





Columella