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      Il sistema della loro vita era asprissimo ed austerissimo. Non erano nutriti ne' primi tempi che di fichi secchi, di noci, di formaggio fresco, e un pane grossolano e pesante, fatto comunemente d'orzo; ciò che li faceva nominare hordearii, vale a dire mangiatori d'orzo.
      Passavano i più belli anni della loro vita in penosi esercizj, in una legatura e in una soggezione continua, ed in una volontaria privazione di tutto ciò che più vivamente lusinga le passioni. Del rimanente non si assoggettavano sì generalmente nè con tanta perseveranza ad una regola tanto severa, da non darsi talvolta in preda a dei vergognosissimi eccessi. Si trovano ancora nell'Istoria dei più remoti tempi alcuni esempj di Atleti intemperanti e dissoluti; ma si pretende altresì che allorquando ne erano convinti, non veniva loro permesso di entrare in lizza.
      Gli Atleti, avanti gli esercizj, si facevano sempre fare delle unzioni e delle frizioni, proprie a comunicare al corpo loro pieghevolezza e una grande agilità. Si coprivano prima di tutto d'una sorta di cintura, di grembiule, o di sciarpa per essere più decenti nei combattimenti; ma in seguito l'avventura d'un Atleta, cui la caduta di questa sciarpa fece sì che rimanesse soccombente, diede occasione di sagrificare il pudore alla comodità, togliendo questo resto di vestiario. Per altro questa nudità non era in uso tra gli Atleti che in certi esercizj, come per esempio la lotta, il pugilato, il pancrazio e la corsa a piedi. Per essere ammesso a combattere, era d'uopo di aver condotto una vita senza rimprovero, esser Greco e libero, e perciò si doveva aver date prova di buoni costumi, della propria nascita e condizione.


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Dizionario compendiato di antichità
di Etienne Jean Monchablon
Firenze dai torchi di Gio. Marenigh
1821-1822 pagine 560

   





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