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      Quattro Cavalli vigorosi, attaccati in linea di fronte ad uno di questi Carri, lo tiravano con una prodigiosa celerità; talmente chè queste corse di Carri non si facevano senza grave pericolo. Imperocchè, siccome il moto delle ruote era assai rapido, e bisognava toccare un segno nel voltare, per poco che si mancasse di sterzar in tempo, il Carro poteva andare in pezzi, e quello che lo guidava rimanere pericolosamente ferito. La forma dei Carri trionfali, che si assomigliava perfettamente agli altri, ma in grande, dà luogo a credere che tale fosse pur quella dei Carri da Guerra, e della maggior parte degli altri Carri, specialmente di quelli, che servivano per i viaggi e per portarsi da un luogo all'altro come facciamo usando le nostre Carrozze colle quali però quei Carri non avevamo somiglianza veruna.
      Per il solito si traducono assai impropriamente i vocaboli Currus per Carrozza, Rheda per Calesse, Cisium per legno di posta, sul fondamento che i Romani facevano uso del carro anco pei comodi della vita civile. non avendolo giammai nella guerra impiegato; ma le Vetture, che si chiamano come sopra si è detto, sono assai differenti da quelle di Roma antica.
      I Romani avevano sedici o diciassette specie di Carri, ed ognuno di essi aveva una particolar denominazione, ed una differenza notabile: con tuttociò erano sempre Carri o Carrette, che si posson distinguere aggiungendovi un epiteto o qualche parola per darne la giusta idea. Frattanto, finchè non si abbiano più precise notizie credo che si possono i Nomi loro recare in Italiano alla maniera che segue.


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Dizionario compendiato di antichità
di Etienne Jean Monchablon
Firenze dai torchi di Gio. Marenigh
1821-1822 pagine 560

   





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