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      Lą i Censori assisi sulle loro Sedie Curuli facevano chiamare da un pubblico Banditore ogni Tribł l'una dopo dell'altra, e successivamente in ciascuna Tribł tutti quei, che la componevano. Allorchč questi erano davanti al Censore, erano obbligati di render conto delle loro azioni, di dichiarare di qual Classe erano, di qual Centuria, di qual'Etą; chi era la loro moglie, quanti figli avevano, quanti schiavi, e quali erano le loro entrate. Quello che non era comparso davanti il Censore, o che aveva fatto una falsa denunzia o dichiarazion de' suoi Beni, era frustato, e venduto come Schiavo, ed i suoi Beni messi all'incanto, come quelli d'un uomo indegno della libertą. Nelle Colonie, e nelle Cittą municipali i Censori del luogo facevano parimente l'enumerazione dei Cittadini.
      Quelli che comandavano nelle Provincie, facevano anch'essi l'istessa operazione; ed essendo cosģ tutto esattamente scritto in Registri, s'inviavano questi ai Censori di Roma, ed il Senato poteva facilmente conoscere con questo mezzo le forze tutte dello Stato.
      Il Censo fu istituito dal Re Servio Tullio. Quello del volgo si chiamava Census o Lustrum, perchč facevasi ogni cinque anni; Census, Recensio, Recognitio; quello de' Senatori Lectio, Relectio. Incensus era colui, che non aveva dato a registrare il suo nome, nč tampoco i suoi beni.
      CENTESIMAE, si aggiunga usurae; interesse, che č il centesimo d'un Capitale qualunque per mese. Questo č il pił considerabile degl'interessi ordinarj, che producesse il denaro, che i Romani davano a imprestito per uno o pił mesi.


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Dizionario compendiato di antichitą
di Etienne Jean Monchablon
Firenze dai torchi di Gio. Marenigh
1821-1822 pagine 560

   





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