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      Questo interesse era dovunque di un sestertius il mese per cento sestertius. Si chiamavano Foeneratores quelli, la di cui principale entrata consisteva nel far degl'imprestiti, e si opponevano loro i Praediatores o Possessori di terre, che vivevano del prodotto delle lor terre, Praedia. I Senatori medesimi fecero per diversi secoli questo commercio d'interessi, che non reputavasi vile in quel tempo. Quelli, i quali somministravano denaro in prestito, che dai Latini erano detti (come sopra) Foeneratores, non si possono chiamare Usuraj, perchè nella nostra lingua tal parola significa un traffico proibito; questi Capitalisti, io dico, dando il loro danaro per uno o più mesi, dovevano ritrarne ogni mese un Sestertius per cento, allorquando avevano stipulato un tal frutto, che dalla Legge era autorizzato, come nel Corpo del Diritto Romano si può riscontrar facilmente. Così prestando cento Sestertius il primo Gennaio per un mese con questo interesse, dovevano ricevere i loro cento Sestertius ed uno di più per il frutto. Donde ne viene in conseguenza, che se una tal somma era prestata per sei mesi al detto interesse, questo imprestito rendeva sei Sestertius; e così in seguito: dimodochè in otto anni e quattro mesi cento Sestertius davano cento altri Sestertius di profitto o di frutto, vale a dire che, passato tal tempo, il Capitalista veniva a raddoppiare la Somma prestata.
      Osserviamo intanto che gli imprestiti ed i pagamenti dei frutti si facevano mese per mese, e non anno per anno, come oggi costumasi.


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Dizionario compendiato di antichità
di Etienne Jean Monchablon
Firenze dai torchi di Gio. Marenigh
1821-1822 pagine 560

   





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