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      Si fecero da principio certe Corazze di ferro, o di rame divise in due parti, che si attaccavano con opportune fibbie sui lati. Alessandro non lascị alla Corazza, se non se la parte, che copriva il petto, a motivo che il timore d'esser ferito nelle spalle, le quali erano senza difesa, impedisse ai soldati il fuggire.
      Molte nazioni facevano le Corazze di Lino, e di Lana, che erano una specie di Giacchi con più fodere, e resistevano ai colpi, o almeno ne diminuivano la forza. La Corazza dei Romani consisteva in ben assortite striscie di Cuojo, colle quali erano cinti dalle ascelle fino alle anche. Se ne facevano ancora di cuojo coperto di lastre di ferro disposte a guisa di squamme, e di anelli di ferro passati uno dentro dell'altro, che formavano insieme catene.
      CORICEI. Pirati celebri abitanti d'una Montagna dell'Iconia. Essi andavan nei Porti, e cercavano di saper con destrezza il tratto di mare, che dovevano traversare i Mercanti, ad oggetto d'inseguirli, e predare le loro merci. Il nome di quelli pasṣ in proverbio.
      COROCOMACHIA, specie di giuoco o piuttosto uno degli esercizj della Ginnastica, il qual consisteva nello spingere e respingere un sacco di cuojo (Corycos) ripieno di rena, della forma d'un grosso pallone, e che stava sospeso in una delle Sale dei Ginnasj destinata a questo esercizio. Ippocrate lo raccomandava a quelli, che erano troppo grassi, come utilissimo pel movimento del corpo e per la fatica che cagionava, adattato a liberare del soverchio grasso la loro persona.


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Dizionario compendiato di antichità
di Etienne Jean Monchablon
Firenze dai torchi di Gio. Marenigh
1821-1822 pagine 560

   





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