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      ELEFANTI. Gli Antichi fecero molto uso di questi animali nei combattimenti. Posti alla testa d'un'Armata si spingevano contra i nemici, di cui rompevan le linee, e vi portavano il terrore e il disordine, schiacciando gli uni colla lor massa enorme, dando luogo ai soldati, che erano sopra lor collocati in una specie di torre, di colpire i nemici con dardi e freccie. Ma finalmente si trovò l'arte di rendere inutile il loro furore, ed anche di ridurlo funesto a quelli stessi, che se ne servivano in guerra; dimodochè a poco a poco furono abbandonati, e non s'impiegaron più affatto nelle battaglie.
      ELEPOLA. Esorbitante Macchina da guerra, di figura quadra. La sua costruzione consisteva in grosse travi riunite, che formavano come diverse torri poste le une sull'altre in tal guisa che la prima era più grossa della seconda, questa della terza, e così dell'altre, sempre diminuendo. Tutta questa massa era portata sopra ruote proporzionate al peso della Macchina stessa.
      ELEPOLI. Macchina da guerra, utile per espugnar le Città. Fu inventata da Demetrio Poliorcete, e fabbricata da Dioclide d'Abdera.
      ELETTRO. Non è fin qui stata tolta ogni dubbiezza sulla natura ed indole dello Elettro. Plinio ed altri dopo di lui dicon che fosse una lega di Argento e d'Oro. Modernamente però si è tentato di dimostrare che l'Elettro antico fosse il moderno Platino, o Platina; lo che accorderebbesi almeno colla difficil fusione di entrambi.
      Pausania ci assicura che v'era anco l'Elettro nativo (misto d'oro e d'argento), che trovavasi nelle arene del Po, e col quale fu fatta una statua a Giulio Cesare.


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Dizionario compendiato di antichità
di Etienne Jean Monchablon
Firenze dai torchi di Gio. Marenigh
1821-1822 pagine 560

   





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