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      Allorchè qualche Popolo aveva offesa la Repubblica, un dei Feciali partiva immantinente, e portavasi verso quel Popolo offensore per domandarli sodisfazione, sia col render ciò che fosse stato rapito, sia col consegnare i colpevoli. Se la sodisfazione non era data sul momento, si assegnavano a questo Popolo trenta giorni per deliberare, spirati i quali potevasi legittimamente farli la guerra. Allora il Sacerdote chiamato Fecialis ritornava sulla frontiera dell'inimico, gettava una picca tinta di sangue, e con una certa formula gli dichiarava la guerra. In seguito i nemici dell'Impero Romano essendosi molto estesi, si continuò a far questa Cerimonia per semplice formalità, e si eseguiva vicino alla Città di Roma in un Campo detto hostilis. I Trattati si facevano pure per mezzo di un dei Feciali, cui davasi il nome di Padre patrato (Pater patratus) mentre era incaricato di questa negoziazione, e prestava giuramento per tutto il Popolo. Questi Sacerdoti avevano anche l'altra ingerenza di prendere cognizione delle ingiustizie, che si facevano agli Alleati del Popolo Romano, e di osservar che non fossero gli Ambasciatori insultati. Avevan diritto d'annullare i Trattati di pace, che non fossero vantaggiosi alla Repubblica, e di dare in potere ai nemici quelli, che gli avevano fatti. In una parola essi avevan diritto di mescolarsi di tutto ciò, che riguardar poteva i Trattati medesimi.
      FOENERATOR. (V. Centesimae),
      FERALI. Feste lugubri, che i Romani celebravano per onorare la memoria de' Morti.


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Dizionario compendiato di antichità
di Etienne Jean Monchablon
Firenze dai torchi di Gio. Marenigh
1821-1822 pagine 560

   





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