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      Il contratto facevasi a favor di colui, che si contentava del minor prezzo; e in tal modo tutte le ragazze viripotenti si trovavano provvedute. Una formalità di Matrimonio, che sembra essere stata in uso fino dai primi tempi, e che lo è parimente tuttora, era di darsi scambievolmente la mano, Questa formalità era riguardata tra i Greci come la più essenziale di tutte, ed in tal congiuntura procuravano di addobbare la casa coi più bei mobili; di chiamare un certo numero di suonatori di diversi strumenti, di far cantare Epitalamj, e di aver molte fiaccole accese, che erano portate davanti gli Sposi da persone, che cantavano e ripetevano molte volte "Imeneo, Imeneo". Tra le fiaccole o faci una ve n'era più grossa dell'altre, che si chiamava face Nuziale, riguardo a cui si eseguivano molte pratiche superstiziose. I Romani superarono i Greci nel numero delle Cirimonie, che all'occasione del Matrimonio eglino celebravano. Oltre a quella preliminare alle Nozze, non si faceva mai verun Matrimonio senza porsi sotto gli Auspicj e senza aver fatti Sagrifizj a Giunone, che presedeva ai sponsali. Si levava il fiele dagli Animali, che immolavansi in quei sacrifizj; si separavano i capelli della Sposa colla punta d'una picca; si coronava con alcune verbene, che aveva svelte da sè stessa; e le si poneva una cintura di lana, che il Marito doveva toglierle dopo compiuta la cerimonia nuziale. Oltre a ciò la novella Sposa era adorna di una magnifica veste ondeggiante, ed aveva il capo coperto da un velo.


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Dizionario compendiato di antichità
di Etienne Jean Monchablon
Firenze dai torchi di Gio. Marenigh
1821-1822 pagine 560

   





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