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      SENIO (Vedasi Dadi).
      SENTENZA (Ved. Sanhedrin).
      SEPOLTURA. L'uso di seppellire i morti ed inumarli è tanto antico quanto può esserlo il Mondo. Benchè la Natura c'ispiri da per sè stessa dolore e tristezza alla morte de' nostri simili, per altro gli uomini hanno variato nei sentimenti in tali congiunture da lor dimostrati. I Traci piangevano alla nascita de' loro figli, e manifestavano gioja per lo contrario allorchè morivano. I Trogloditi ancor più insensati battevano fortemente i cadaveri avanti di sotterrarli: forse avranno ciò fatto per assicurarsi se realmente fossero morti. Presso gli Ebrei, i Greci, e i Romani non solamente si piangevano i morti, ma ancor si pagavano mercenarie piagnone, ed altri ancora che sapesser suonare arie lugubri accompagnando il feretro sino al luogo destinato alla sepoltura. Costoro ordinariamente univano ai loro lamenti le lodi del morto, e rapporto alle arie lugubri le suonarono per lungo tempo sul flauto; ma posteriormente quest'uso non ebbe più luogo che per i giovani estinti, e si prese la tromba per gli attempati defonti. Allorchè il treno o convojo era giunto al luogo per Sepoltura prescelto, il morto mettevasi in una fossa, e si copriva con una gran pietra. Indi si ponevano a sedere intorno alla Tomba tutti quei del convojo, facevansi dei Sagrifizj, ed il rimanente delle Vittime si mangiava. L'Idolatria alterò presto la semplicità di quei pasti funebri. Si credè che dovessero prepararsi pe'i morti, e si diede anco a credere, che questi amassero i liquidi più d'ogni altra specie di nutrimento.


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Dizionario compendiato di antichità
di Etienne Jean Monchablon
Firenze dai torchi di Gio. Marenigh
1821-1822 pagine 560

   





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