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      Dai due appartamemati è cinto dalla parte di dietro il vestibolo della Villa dominato dalle loro finestre, ed un altro orto rustico e ben provveduto d'erbaggi.
      Quindi si va estendendo un portico coperto, opera quasi dissi per un pubblico: ha finestre per tutto dalla parte del mare in maggior numero, dalla parte dell'orto una per arco, ma in numero minore perchè alternate: quando la giornata è serena e l'aria è placida si aprono tutte senza nessun nocumento; ma quando coi venti si inquieta l'aria, dalla parte che i venti tacciono vi si aprono le respettive finestre.
      Avanti il portico detto è situato il Sisto o loggia, dove le viole tramandano un grato odore: esso portico ripercuotendo l'introdotto Sole vi accresce il caldo; di più, siccome dà ricetto al Sole, così impedisce, ed allontana i venti aquilonari, ed indi quanto ha di calore per il davanti, tanto ha di fresco per il di dietro; ferma in egual maniera il libeccio, e così frange, ed estingue quei tanto diversi venti, uno da un fianco, altro dall'altro. E questo è ciò, che cagiona il piacere, che si gode nell'inverno; il quale poi è maggior nell'estate, perchè rattempera colla sua ombra avanti del mezzogiorno il sisto, e dopo il mezzodì la parte più prossima del vialone, e dell'orto; poichè, come è naturale, crescendo, o accostandosi il giorno, l'ombra or più breve or più lunga quando cade di qua, quando di là.
      Intanto il Portico stesso allora è più libero dal calor del Sole quando esso Sole nell'ore le più bruciate riguarda la cima del suo tetto; oltre a ciò aperte le finestre dà libero ingresso, e trapasso ai favonj nè mai resta aggravato per pigrizia o ristagno d'aria.


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Dizionario compendiato di antichità
di Etienne Jean Monchablon
Firenze dai torchi di Gio. Marenigh
1821-1822 pagine 560

   





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