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      Non si era egli sempre vantato di essere il vero rappresentante dei principii dell'89?
      A quali eccessi conduca lo spirito di libertà, non contenuto dal sentimento religioso e da sovrani inviolabili, non lo avevano luminosamente dimostrato gli eroi della ghigliottina, i fasti del Terrore?
      Perciò l'opinione, sempre troppo dominante, e semplicista nei suoi giudizii, non appena liberata dal pericolo napoleonico, si affrettò a imputare alla libertà tutti i mali che l'Europa aveva sofferto da vent'anni, per colpa invece di colui e di coloro che la libertà avevano maggiormente conculcata e ferita.
      Questo spirito di reazione fece alzar la testa in Italia al partito dei nobili e dei sanfedisti, che in Milano, dopo aver fatto massacrare da plebe avvinazzata il ministro delle finanze, s'affrettò a chiamare gli austriaci, per non dar tempo al partito italiano di salvare il meglio che potevasi del regno italico, e in altre parti d'Italia fece rimettere in vigore gli antichi editti dell'assolutismo. In Francia si manifestò in una feroce persecuzione, nelle piccole città e nelle campagne, contro quanti erano in voce di nutrire sentimenti liberali, fra i quali essere protestanti era già un titolo di condanna. In Germania avvenne ciò che si vide in Italia dopo il 1860, che i più ardenti patriotti, i quali avevano maggiormente contribuito, col fascino che esercitavano sulle moltitudini, alla liberazione della patria, furono messi in disparte, dopo la vittoria, come uomini compromettenti e pericolosi.


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Le guerre le insurrezioni e la pace nel secolo decimo nono
Volume primo
di Ernesto Teodoro Moneta
Tipografia Popolare Milano
1903 pagine 338

   





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