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      In breve ora l'insurrezione è generale.
      La lotta durò tutto il giorno contro le truppe rimaste fedeli al governo, disseminate nelle diverse parti della città, e - grazie specialmente allo stordimento del granduca, che tenne inoperosi sul campo di Marte tre reggimenti a cavallo - la vittoria rimase agli insorti.
      Sventuratamente essa fu macchiata da tremende vendette. Alcuni generali polacchi, un ministro e alti funzionari, che non vollero far causa comune coll'insurrezione, furono barbaramente trucidati: avvertimento a coloro che vedono tutto bello e puro nelle lotte popolari.
      Padroni di Varsavia, gl'insorti elessero a loro capo il generale Chlopicki, che godeva fama di valoroso per aver acquistato i suoi gradi nelle guerre napoleoniche, ma politicamente e militarmente inetto, privo di fede nelle guerre di insurrezione, e che fu non ultima causa della rovina della rivoluzione polacca.
      Questa non poteva vincere se non coll'approfittare dell'entusiasmo immenso che la vittoria di Varsavia aveva sollevato in tutta la Polonia, e dello sbalordimento ch'essa aveva cagionato nel governo russo; operando, cioè, con rapidità e vigore, chiamando sotto le armi centomila uomini, organizzandoli nelle marcie, ad esempio della rivoluzione francese negli anni 1792 e 1793, sollevando la Lituania, e portando la guerra nella Russia medesima.
      In quel momento il governo dello czar era stremato di uomini e di denari, e se ad una azione vigorosa della insurrezione si fosse aggiunto senza ritardo l'appoggio morale dell'Inghilterra, e qualche aiuto materiale della Francia, è assai probabile che il governo russo avrebbe finito per capitolare.


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Le guerre le insurrezioni e la pace nel secolo decimo nono
Volume primo
di Ernesto Teodoro Moneta
Tipografia Popolare Milano
1903 pagine 338

   





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