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      Lo si vide nei rapporti colla Cina.
      La Cina non è paese barbaro, e aveva già aperto alcuni porti al commercio mondiale. Ogni anno si sarebbe potuto ottenere nuove facilitazioni e nuovi accessi, se si fossero rispettati gli usi, le tradizioni, le suscettività degli abitanti, e sovratutto non presentandosi in quell'immenso paese in aspetto di avidi conquistatori.
      È noto ciò che avvenne in causa dell'oppio che serviva a ubbriacare e avvelenare i cinesi.
      Volendo continuare a venderlo, non ostante il divieto imperiale, gl'inglesi allestirono una flotta, sbarcarono un corpo di truppa a Canton, occuparono altre due importanti città della costa, risalirono il fiume Azzurro, penetrando fin presso la capitale. I cinesi si difesero disperatamente, uccidendo le loro mogli e i bambini - come avvenne or fanno due anni davanti all'invasione delle truppe alleate - per non lasciarli cadere in potere degli invasori. Ma, soprafatto dalle armi, il governo imperiale cedette, obbligandosi a pagare all'Inghilterra 21 milioni di dollari, cedendo l'isola Hong-Kong, e aprendo a tutti gli europei i porti di Canton, Amoy, Ning-ju e Singai.
      Questa vittoria ottenuta coi cannoni rese il popolo cinese più nemico che mai al nome europeo, e le difficoltà di avviare il commercio nell'interno del celeste impero divennero maggiori.
      I Francesi in Algeria
      Un'altra prova che la civiltà volendo penetrare dovunque colla forza snatura il suo carattere, e finisce per raccogliere frutti amarissimi, fu data dalla condotta della Francia in Algeria.


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Le guerre le insurrezioni e la pace nel secolo decimo nono
Volume primo
di Ernesto Teodoro Moneta
Tipografia Popolare Milano
1903 pagine 338

   





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