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      Cadeva per molte ragioni, ma sovratutto perchè gli era sempre mancato, nè l'aveva mai cercato, il contatto diretto col popolo.
     
     * * *

      Gli uccisi dell'insurrezione parigina di febbraio furono 1400, tra cittadini e soldati.
      Verrà giorno in cui, arrivati i popoli e i governi all'età della ragione, le rivoluzioni, se ve ne saranno ancora, non daranno più morte ad alcuno.
      Il Governo provvisoriodella Repubblica Francese
      L'esultanza della vittoria del 24 febbraio fu così grande in Parigi, che ne subirono il fascino anche molti di coloro che alla lotta non avevano partecipato.
      Ne diede un saggio il 25 febbraio il vecchio organo della causa realista, la Gazette de France, colle seguenti parole:
      Giammai rivoluzione alcuna camminò più presto di quella a cui abbiamo assistito... Lo scioglimento si compì in un'ora
      . E conchiudeva:
      Il popolo francese è un popolo di eroi; è gran tempo che il mondo lo sa. Questo popolo di eroi sarà presto riconosciuto come un popolo di saggi
      .
      Così fosse stato; ma nè allora, nè più tardi i fatti confermarono il magnifico pronostico.
      Come mandatario della rivoluzione, nel pomeriggio medesimo del 24 febbraio fu dai deputati e dai combattenti nominato il governo provvisorio cogli uomini più eminenti o più popolari in quel momento che avevano militato nei partiti di opposizione.
      Sebbene tutti sapessero che fino alla vigilia il partito repubblicano non era in Francia che una piccola minoranza, formata da vecchi cospiratori, da idealisti e da studenti delle grandi città, il primo atto del governo provvisorio fu la proclamazione della Repubblica.


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Le guerre le insurrezioni e la pace nel secolo decimo nono
Volume primo
di Ernesto Teodoro Moneta
Tipografia Popolare Milano
1903 pagine 338

   





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