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      È ciò che avvenne. Soltanto a Goito fu fatta dal gen. Wohlgemuth, una resistenza non lieve.
      La città, munita di vecchie mura, era stata anche barricata. La difendevano cacciatori tirolesi.
      Una parte della brigata austriaca stava accampata sulla sinistra del fiume, di dove dominava le strade che menano a Goito.
      I bersaglieri, dopo fugati i tiratori nemici dalle alture sovrastanti Goito, guidati dal loro colonnello Alessandro Lamarmora, s'accinsero ad assaltare la città. Ma sulla strada che vi conduce furono assaliti dai nemici che tiravano dalla caserma dei gendarmi dominante la città e dalle truppe schierate sulla sinistra del fiume. Dopo breve fermata, i bersaglieri si spinsero arditamente verso la parte della città, seguìti dal piccolo battaglione Real Navi e da un drappello di Aosta Cavalleria.
      La lotta in città fu aspra e lunga, chè gli Jäger (Cacciatori tirolesi) che la difendevano, tiravano da barricate e dietro muri a feritoie. Sostenuti da altre truppe spedite in buon punto dal gen. Bava, i bersaglieri riportarono completa vittoria. Durava ancora il combattimento, quando una parte dei bersaglieri si portarono a corsa verso il ponte, nel momento che questo, già minato, era fatto saltare in aria.
      Rimasto però in piedi un parapetto, quei bersaglieri vi passarono sopra, per inseguire il nemico, a cui fecero un'ottantina di prigionieri.
      Al buon successo avevano concorso alcuni pezzi d'artiglieria, posti su un'altura, il cui fuoco ben nutrito smontò un cannone degli austriaci e mise in fuga i nemici ch'erano sulla sinistra sponda.


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Le guerre le insurrezioni e la pace nel secolo decimo nono
Volume primo
di Ernesto Teodoro Moneta
Tipografia Popolare Milano
1903 pagine 338

   





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