Pagina (262/338)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Li salvò l'eroismo di un pugno di toscani.
      Seguendo i tre corpi in cui era diviso tre diverse vie, tutto l'esercito austriaco la sera del 28 entrava in Mantova, senza aver avuto alcun disturbo dalle truppe italiane accampate a Sommacampagna.
      «Alla mattina del 29 (qui ripigliamo il racconto di Demetrio) le profonde colonne delle sei brigate austriache, sostenute dal fuoco di 90 cannoni diedero l'assalto alle posizioni di Curtatone e di Montanara, occupate da 5000 uomini di truppa e di volontari toscani, con 8 cannoni. Da ambedue quelle posizioni gli austriaci furono più volte respinti. Fu una difesa lunga, ostinata, fierissima; tale che poche altre potranno restarle a pari. I volontari toscani combatterono e morirono da prodi contro un nemico dieci volte superiore, dalle 11 del mattino fino alle 4 del pomeriggio. Quest'epica lotta sconcertò tutto il piano strategico di Radetzky, poichè invece di giungere quella medesima giornata a Goito, si vide costretto a serenare sul campo di battaglia alle Grazie....
      «Perchè il Bava, pur avvertito dal De Lauger, fin dalla sera del 28, che numerose truppe austriache si vedevano entrare in Mantova, non trovò modo di mandare in appoggio dei toscani qualche reggimento di fanti, qualche squadrone e qualche batteria? In quella tremenda giornata di Curtatone e Montanara non un soldato piemontese ci fu, non un solo ufficiale di stato maggiore fu presente, sì che potesse farsi una idea della forza e degli attacchi degli austriaci, e riferirne al comando supremo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le guerre le insurrezioni e la pace nel secolo decimo nono
Volume primo
di Ernesto Teodoro Moneta
Tipografia Popolare Milano
1903 pagine 338

   





Mantova Sommacampagna Demetrio Curtatone Montanara Radetzky Goito Bava De Lauger Mantova Curtatone Montanara