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      Citarono i molti arbitrati gią avvenuti, specialmente fra gli Stati Uniti e l'Inghilterra, alle cui sentenze lo Stato che ne uscģ condannato si era sempre volonterosamente sottoposto; citarono gli esempi delle rivoluzioni trionfatrici sugli eserciti, quando i governi non ebbero pił l'appoggio dell'opinione pubblica; citarono i Congressi di Munster, di Utrech, di Vienna, che possono ben considerarsi come preludi dei Congressi universali.
      La risposta sarebbe ben pił trionfante oggi, ma delle conquiste fatte da un quarto di secolo in qua nelle vie della pace e dell'unione dei popoli diremo a suo tempo.
      Qui importa notare che nessuna necessitą sociale mantiene la guerra fra le nazioni civili, bensģ l'interesse di alcuni gruppi d'uomini, e pił di tutto la falsa credenza, ancora radicata in molti cervelli ritardatari, che la guerra esista per legge di natura, e che nessun sforzo umano valga a sopprimerla.
      COME SOPPRIMERLA.
      La maggior parte degli amici della pace lą congregati avevano piena fede che la voce della ragione e della morale dovesse bastare a rigenerare il mondo, atrofizzando gli istinti d'odio e di violenza ereditati dalle etą barbare e selvaggie.
      Il barone di Reiffenberg, conservatore della Biblioteca reale di Bruxelles, allarmato nel vedere che gli istinti di lotta brutale sono anche stimolo a guerre intestine, assai pił feroci e pił disastrose delle guerre fra estranei, disse che non vedeva altro rimedio che nell'educazione basata sul cristianesimo, il quale di fronte al diritto impone la legge universale del dovere.


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Le guerre le insurrezioni e la pace nel secolo decimo nono
Volume primo
di Ernesto Teodoro Moneta
Tipografia Popolare Milano
1903 pagine 338

   





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