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      Nell'alto della notte cominciò improvvisa la pioggia delle palle più addentro della città di quel che veruno mai si pensasse: e dalle contrade minacciate si dipartirono quietamente le intere famiglie: e le donne co' pargoli in collo o al seno lattanti, co' bambini a mano, n'andavano in silenzio dignitoso.... Un cittadino, disfattogli da una palla il letto ove dormiva, se lo fece rifare e si ricoricò. Una fanciulla, presa la palla cadutale accanto, «ne racconterò quando sarò vecchia», disse. Una madre al figliuolo che la invitava a sloggiare risponde, tacciandolo di viltà: «qui son nata, e qui voglio morire». Delle meno animose i mariti non tornano a casa perchè non li commovano i pur sommessi lamenti. La piazza di S. Marco non fu mai onorata di frequenza più bella.... E quelle famigliuole di profughi nella città dove nacquero, altri seduti, altri adagiati a dormire, altri celiando del pericolo, altri ragionando di tutt'altro come se fossero a veglia, come gente usa ai cimenti della guerra, ispiravano ammirazione e tenerezza in chiunque abbia viscere di carità... E nelle semplici parole d'una giovanetta del popolo è non so che di fiero e rassegnato, che rammenta il motto di Leonida, echeggiato da secoli, poichè facendo una spesa: «dammi il mio giusto (disse) prima che andiamo tutti sotterra».
      Oltre questi mirabili tratti menzionati dal Tommaseo, vogliamo sieno ricordati, fra i moltissimi che narrano le gazzette e gli storici dell'assedio, questi altri:
      Una giovane donna stava in sul limitare del suo povero abituro, quando veduta cadere lì vicino una palla, disse ad altra donna, che le era vicina: «Sta allegra, i croati ci potranno far cadere le nostre case e mandarci a godere il fresco ai giardini, ma in Venezia non entreranno, no». Un gondoliere, che solo era rimasto sul traghetto San Benedetto, cadutagli vicino una palla di cannone, ringraziò Dio che gli avesse mandato di che comprarsi il pane per quel giorno, e la palla raccolse e portolla a vendere all'arsenale.


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Le guerre le insurrezioni e la pace nel secolo decimo nono
Volume secondo
di Ernesto Teodoro Moneta
Tipografia Popolare Milano
1904 pagine 328

   





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