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      Sarebbe lungo il ridire la curiosa commedia diplomatica, con la quale la Corte di Vienna, tergiversando, eludendo ed illudendo, seppe tenere a bada la bonaria aspettazione dei magistrati ungheresi, giustamente impazienti per le improntitudini a cui fin dal principio il Bano si abbandonò. I ministri imperiali invece vedevano che gli slavi del mezzodì erano ormai concordi nel movimento antimagiaro; occorreva attendere che anche gli slavi del nord si pronunciassero con pari accordo, per scagliarli contemporaneamente sopra Presburgo e Pest.
      Ma il moto panslavista dei settentrionali non riuscì così austriaco come si desiderava alla Corte; perchè gli czechi di Praga (12 maggio 1848) non domandavano tanto di gettarsi contro gli ungheresi, quanto di ricostituire l'antico loro regno di Boemia, al quale si sarebbero uniti i moravi, gli slesiani e gli slovachi d'Ungheria.
      Insomma si può dire che fino a mezzo giugno del 1848 tutte le provincie dell'impero fossero agitate dalla guerra o dalla rivoluzione, e la sola Ungheria restasse pacifica spettatrice di tanti e così diversi commovimenti, fedele e devota al re, contenta della sua rinnovata Costituzione.
      Ma l'uragano d'una guerra sterminatrice stava per rovesciarsi a desolazione de' verdi Carpazi e dell'immensa pianura bagnata dalla Tizsa e dal Danubio.
      Croati contro Ungheresi.
      La Croazia è l'Irlanda dell'Ungheria. Appartenente per antico diritto di conquista alla corona di Santo Stefano, non ne ha mai riconosciuta come legittima la dominazione.


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Le guerre le insurrezioni e la pace nel secolo decimo nono
Volume secondo
di Ernesto Teodoro Moneta
Tipografia Popolare Milano
1904 pagine 328

   





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