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      Non dimentichi il lettore che pensieri così gentili e così elevati vennero espressi da un antico operaio.
      Terminò dicendo:
      È un'utopia di credere alla potenza della scienza? È un'utopia di credere alla potenza dell'educazione? Io dico che queste cose detronizzeranno un giorno la forza brutale nel mondo; dico che vedremo arrivare un tempo in cui la parola farà cadere le bajonette, e in cui un'oncia d'intelligenza peserà più d'una libbra di polvere nella bilancia delle nazioni.
      Quando, venuta la sua volta, Girardin s'incamminò alla tribuna, moltissimi applausi e urrà (nota il rendiconto di Garnier) salutarono il redattore in capo della Presse, per ringraziarlo degli articoli da lui scritti in quei giorni in favore della pace.
      Il brillante polemista, con quella stringente logica che aveva fatto della Presse il giornale più letto della Francia, cominciò dal combattere l'obbiezione di coloro che avevano sostenuto non poter la Francia prendere l'iniziativa del disarmo, prima che l'Europa avesse ridotto il suo effettivo militare.
      In tal caso vi dirò che voi vi aggirate in un circolo vizioso. Se si fosse sempre agito così, state certi che la schiavitù non sarebbe stata abolita... Cobden non avrebbe fatto la sua riforma, nè Roberto Peel si sarebbe acquistata una gloria immortale.
      Io penso che la Francia deve prendere quest'iniziativa, ch'essa rinunci per la prima ai suoi eserciti di 400,000 uomini, il cui mantenimento conduce alla bancarotta e perpetua la miseria.
      Aggiunse che la necessità di ridurre gli armamenti s'imponeva a tutti i popoli, due soli eccettuati: l'inglese e l'americano.


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Le guerre le insurrezioni e la pace nel secolo decimo nono
Volume secondo
di Ernesto Teodoro Moneta
Tipografia Popolare Milano
1904 pagine 328

   





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