Pagina (200/328)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Sull'assedio di Sebastopoli Leone Tolstoi scrisse un romanzo, che è un intreccio di episodi, presi verosimilmente dal vero. Essi dimostrano che l'incessante bombardamento, le rovine spaventevoli e la vista continua dei compagni caduti, non creano gli eroi, come declamano quelli che le guerre non videro mai, ma rendono i soldati insensibili alla vita e alla morte.
      Fu probabilmente partecipando a quell'assedio che al grande scrittore la guerra venne in tanto odio, da indurlo poi a condannarle tutte, anche quelle di difesa, e a proclamare il dovere, imposto, secondo lui, dal Vangelo, della «non resistenza».
      Dal suo libro togliamo la seguente pagina, nella quale è descritta una sala d'infermeria:
      La grande sala alta e oscura, rischiarata soltanto da quattro o cinque bugie, che i medici trasportavano qua e là, esaminando i feriti, era letteralmente stipata di gente... Pozze di sangue stagnante nei posti liberi, la respirazione febbricitante di alcune centinaia d'uomini, il sudore dei portatori, e, oltre tutto ciò, un'aria opprimente, fetida... un mormorìo confuso di gemiti, di sospiri, di rantoli, interrotti da grida acute.
      ... I medici, colle maniche rimboccate, in ginocchio davanti ai feriti, esaminavano le piaghe, non ostante le grida spaventevoli e le suppliche dei pazienti.
      Seduto su un tavolino vicino alla porta un maggiore inscriveva il num. 532.
      - Ivan Bogoief, arcifuriere della 3a compagnia del reggimento di C..., fractura femoris complicata, - gridò dall'altra parte della sala un chirurgo, che medicava una gamba rotta.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le guerre le insurrezioni e la pace nel secolo decimo nono
Volume secondo
di Ernesto Teodoro Moneta
Tipografia Popolare Milano
1904 pagine 328

   





Sebastopoli Leone Tolstoi Vangelo Bogoief