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      L'8 settembre fu dato l'ultimo assalto. Era stato deciso in massima che il nemico sarebbe stato assalito su tutto il perimetro della vasta cinta, in modo di minacciarlo nella sua linea di ritirata.
      A sinistra, dal lato della città, la maggior parte del 1.° corpo francese e la brigata piemontese Cialdini doveva dar l'assalto, prima al bastione centrale, poi al bastione detto del Mât.
      Al centro, 10,720 inglesi dovevano marciare sul gran bastione (Redan).
      A sinistra, Mac Mahon che disponeva di 25,300 uomini aveva per obbiettivi il piccolo bastione e Malakoff.
      Alle 9 ore del mattino l'artiglieria degli alleati cessò il fuoco, che fu ripreso pochi istanti prima di mezzogiorno.
      A mezzogiorno l'artiglieria cessò di nuovo il fuoco e le truppe furono lanciate all'assalto.
      Benchè assaliti all'improvviso, i russi dappertutto riescirono con energica resistenza a respingere tutti gli assalti - che non furono meno di dodici, contando quelli parziali - tranne quello di sinistra.
      Qui in men di mezz'ora la divisione di Mac Mahon s'impadronì di Malakoff, il cui comandante, gen. De Besson, fu ucciso. Mac Mahon mantenne intrepidamente le sue truppe sul suolo conquistato, sebbene sapesse ch'era minato, e potè respingere tutti i ritorni offensivi dei russi.
      Con Malakoff una chiave importante della piazza era presa, e il gen. Pelissier fece arrestare la lotta.
      Nella notte, dato l'incendio a diversi punti della piazza, Sebastopoli fu dai russi abbandonata. Ciò ch'era rimasto della flotta russa nella rada (fra cui 5 vascelli e una fregata) fu incendiato o calato a fondo.


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Le guerre le insurrezioni e la pace nel secolo decimo nono
Volume secondo
di Ernesto Teodoro Moneta
Tipografia Popolare Milano
1904 pagine 328

   





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