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      Dopo parecchi mesi di propaganda contro la rivoluzione e i rivoluzionari, dopo avere bandito in tutte le forme che la salute d'Italia era unicamente nei due eserciti regolari, sardo e francese, e quando quelli che potevano suscitarla erano tutti assenti, un'insurrezione non era pių possibile, nč immediata, nč generale.
      Garibaldi aveva chiesto gli mandassero i Cacciatori degli Apennini, bene organizzati da Ulloa; e gli furono negati fino al finire della campagna. Aveva chiesto muli, cavalli, un'ambulanza e una batteria da montagna, e non li ebbe che tardissimo. Ma, non č tutto.
      Fu lasciato quindici interi giorni senza un'istruzione, un ordine, una notizia, nč dell'esercito nemico, nč dell'amico; talchč egli non conobbe nč le mosse degli alleati, e nemmeno il loro avvicinarsi al Ticino e i preludi di Magenta, se non quando erano vociferati dovunque dalle gazzette e dalla fama24.
      Trovandosi cosė debole di forze, Garibaldi, giudicato generalmente come troppo temerario, dič prova, dopo un tentativo fallito d'impadronirsi del forte di Laveno, di tanta e tale prudenza, che maggiore non avrebbe dimostrato il pių cauto dei vecchi generali. Per questo le stesse bellissime vittorie di Varese, di Malnate e di San Fermo non ebbero sull'andamento di tutta la campagna quella grande influenza che certamente avrebbero avuta, se a Garibaldi non fossero mancati i mezzi di proseguire con vigore nella via, che aveva cosė brillantemente cominciata.
      Palestro.
      La concentrazione fin dal principio della campagna delle forze alleate sulla loro destra, la ostinata resistenza che gli austriaci avevano trovato a Montebello e in ultimo la spedizione del corpo del principe Napoleone in Toscana, avevano fatto credere a Giulay che la direttrice strategica degli alleati fosse lungo il Po, sulla linea Alessandria-Stradella-Piacenza.


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Le guerre le insurrezioni e la pace nel secolo decimo nono
Volume secondo
di Ernesto Teodoro Moneta
Tipografia Popolare Milano
1904 pagine 328

   





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