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      Così, in quanto alle differenze fra le forme organiche, resta definitivamente nella biologia la legge della divergenza dei caratteri scoperta da Carlo Darwin, mercè la quale soltanto si risolve il difficile quesito del come possano le variazioni individuali divenire gradatamente differenze specifiche, indi differenze generiche, infine differenze di famiglia, di ordini e di classi. E per rispetto all'uso od esercizio degli organi, che nell'ipotesi trasformistica del Lamarck aveva un'importanza così grande, spetta al Darwin il vanto d'averne combinato gli effetti colla elezione naturale, dimodochè la scienza acquistava per sempre il principio esplicativo di molte modificazioni di struttura, nonchè degli organi rudimentali ed atrofici.
      Altrettanto sicure e definitive sono le altre leggi biologiche delle variazioni scoperte dal Darwin per rispetto alla correlazione di sviluppo, mercè cui il variare di una parte, accumulato per l'elezione e trasmesso per l'eredità, viene accompagnato dal variare di altre parti dell'organismo. Tutte le cognizioni sulla variabilità delle strutture multiple, rudimentali ed inferiori, su quella dei caratteri specifici paragonati ai caratteri generici, sulle cause per cui le variazioni di specie distinte presentano talora una sorprendente analogia, per quanto ricevano la loro più alta applicazione nella teoria trasformistica, non rimarranno men per questo fra i canoni fondamentali di tutta la biologia avvenire.
      Nessuno aveva prima di Carlo Darwin data una plausibile spiegazione delle due grandi leggi secondo cui sembrano formati tutti gli esseri viventi; cioè l'unità di tipo e le condizioni di esistenza.


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Carlo Darwin
di Enrico Morselli
pagine 83

   





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