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      Io ho voluto ricordare queste lotte e questi trionfi solo per dire che il successo delle dottrine evoluzionistiche si deve quasi del tutto alla prudenza ed alla serenità, con le quali Carlo Darwin ha assistito impassibile alla tempesta che egli stesso aveva suscitata e in cui la parte più colta e civile dell'umanità ha visto sommergersi tutti i suoi vecchi ideali e far naufragio quasi tutto ciò che le proveniva dalla civiltà antica. Che cosa faceva l'autore dell'Origine delle specie, mentre a lui d'intorno s'agitava la grande battaglia e il suo nome dagli uni portato alle stelle veniva dagli altri fatto segno alle accuse più inique, ai sarcasmi più sanguinosi, alle imprecazioni e quasi all'abborrimento universale, così da divenire in breve per le coscienze timorate simbolo spaventevole di ateismo, di corruzione e di pervertimento?
      Carlo Darwin nel suo tranquillo ritiro di Down Beckenham, in mezzo alle gioie purissime della vita domestica, circondato dall'affetto e dalla venerazione dei figli, degli amici e di tutti i dotti, lavorava indefessamente intorno alla sua grande teoria, e in molti punti la completava, riunendo un numero straordinario di prove, facendo esperimenti, osservando la natura. Io non sò, ma questo vecchio, che affranto dagli studii, colla salute profondamente turbata, colla pazienza instancabile del romito, colla calma serena dell'eroe prosegue il suo cammino senza badare ai plausi ed alle imprecazioni della folla dei piccoli che gli si avvoltola sotto; questo ricercatore indefesso, che fiso lo sguardo ad una meta ideale mai s'arresta davanti agli ostacoli e va oltre, fermo e diritto, in mezzo alle tempeste e quasi in una oscurità tenebrosa fino a che si squarcino le nubi e splenda il primo raggio della verità ad illuminare il problema di tutta la sua vita, il problema dei problemi; questo lavoratore titanico, di cui ogni colpo atterra e suscita, disperde e vivifica allo stesso tempo, e che non sembra aver coscienza della sua forza, tanto essa è parte intima ed essenziale della sua potente individualità; quest'olimpico Darwin, che la nostra immaginazione non crea ma che i nostri occhi videro e riconobbero realmente, ha in sé qualche cosa di sì superiore, che io non saprei trovare nella storia del pensiero umano altra figura che l'agguagli, se pur non si voglia pensare a Socrate ed a Newton.


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Carlo Darwin
di Enrico Morselli
pagine 83

   





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