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      L'opera può dividersi in tre parti. Nella prima, che deve riguardarsi il più completo trattato sugli animali e sui vegetali domestici, sono descritte tutte le varietà di cani, gatti, cavalli, asini, porci, bovi, pecore, capre, conigli, piccioni, polli ed altri uccelli di bassa corte e di gabbia, pesci, insetti, cereali, erbaggi, frutta, alberi d'ornamento e fiori, che l'uomo per mezzo della scelta metodica ha potuto produrre durante i non lunghi secoli del suo incivilimento a seconda che lo ispiravano i suoi bisogni, le sue esigenze o i suoi capricci. Le osservazioni del Darwin sui polli, conigli e piccioni sono così complete che un giudice non sospetto, il Quatrefages, le dichiarava insuperabili. Il Darwin diede una spiegazione soddisfacente dell'origine di molte varietà anomale: le sue conclusioni intorno alla unità o pluralità delle specie domestiche, per esempio dei cani, sono un modello di induzione scientifica: altrettanto nuove e stupende sono le ricerche sui caratteri morfologici delle varie razze di conigli: ma di tutti il più meraviglioso è lo studio dei piccioni. Undici anni di ricerche e di esperienze costano al Darwin i due capitoli da lui destinati a stabilire l'origine delle numerose varietà di colombi domestici, che egli tutte si procurò e coltivò nelle sue terre per giungere a classificarle in cinque grandi gruppi simili a cinque veri generi contenenti ciascuno circa trenta specie (varietà): ma mercè un insieme di fatti precisi e di deduzioni logiche, poté concludere anche alla discendenza delle centocinquanta specie da una sola specie selvaggia, la Columbia livia.


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Carlo Darwin
di Enrico Morselli
pagine 83

   





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