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      Certo, potrà la scienza futura modificare o restringere i tre principii darwiniani dell'espressione — associazione delle abitudini utili, antitesi; influenza del sistema nervoso —: ma vi hanno in quest'opera osservazioni originali e ricerche nuovissime intorno ai mezzi di espressione negli animali e nell'uomo, allo sviluppo psichico del fanciullo, all'estrinsecazione delle diverse emozioni e più specialmente del piacere, della collera, del dolore, del disprezzo e della vergogna, che non scompariranno mai dal patrimonio della fisiognomonia scientifica, perché possono oramai riguardarsi come il punto di partenza per ogni ricerca ulteriore sulle leggi dell'espressione.
      L'ultima opera del Darwin è quella intorno all'origine del terriccio vegetale per l'azione dei vermi terrestri (The formation of vegetable Mould through the actions of Worms, London 1881), e fu pubblicata pochi mesi prima della sua morte. Essa è il risultato di indagini pazienti continuate per più di quaranta anni non tanto sulla parte che spetta ai lombrichi nella formazione dell'humus, quanto anche sui loro costumi. Il Darwin aveva già data una primizia di queste sue indagini fino dal 1837 (On the formation of Mould nelle «Trans. geological Society», Vol. V, 505), ma il volume è straordinariamente arricchito di nuovi fatti, i quali confermano sempre più il principio lyelliano della geologia moderna, doversi ricercare l'origine dei grandi cambiamenti della superficie terrestre nell'azione continua, persistente, irresistibile delle piccole cause.


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Carlo Darwin
di Enrico Morselli
pagine 83

   





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