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      Ma io che ho pesato molti cervelli umani massime di alienati e ho sempre trovato che nella media il rapporto ponderale esiste voglio chiarire questo punto affinchè chi fosse rimasto impressionato dalla piccolezza del cervello del France in opposizione ad un presunto dogma anatomo-fisiologico relativo al valore assoluto del peso in una valutazione di gerarchia mentale comprenda ed ammetta che anche in questo caso le leggi e formule scientifiche debbono essere interpretate con criterio e con misura.
     
     
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      E non casualmente ho scritto «dogma scientifico» perchè solo i profani gli incompetenti gli orecchianti gli esordienti possono supporre che la Scienza enunci le sue leggi ed induzioni in forma assoluta apodittica. Basta il più piccolo senso filosofico per capire che ogni problema conoscitivo non può ricevere una soluzione definitiva ma finchè durano i mezzi di conoscenza dei quali l'Uomo attuale dispone viene risolto soltanto in modo approssimativo.
      Trattandosi poi di una semplice correlazione quella fra mole o peso del cervello e grado e forza di intelligenza nella variabilissima specie umana noi dobbiamo accettare ogni enunciato in questo campo della Biologia come un risultato medio al quale contribuiscono valori individuali differentissimi e nel quale si condensano e si elidono molte circostanze modificatrici e perturbatrici. Quindi anche se Gambetta e France che passano ed erano certamente uomini intelligentissimi (ciascuno dei due però sotto un aspetto assai diverso e con una funzione sociale e storica diversissima) avevano un piccolo encefalo la legge del rapporto proporzionale fra cervello ed intelligenza rimane egualmente nelle sue grandi linee.


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Sessualità umana
di Enrico Morselli
Editore F.lli Bocca Torino
1931 pagine 209

   





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