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      25): «Non si può misurare il vino a metratura nè la stoffa a litri; e noi facciamo qualcosa di simile quando giudichiamo la donna alla stregua dell'uomo che è differente». Ben detto e tanto più notevole sia detto da una donna; ma la Lombroso è un'alta intelligenza e non poteva dare alle sue simili il fallace conforto di aspirare a quella fisima che si chiama «eguaglianza dei due sessi».
      Questo è dunque il vero punto di vista dal quale si dovrebbero porre tutti coloro che o lusingano la donna proclamandola eguale all'uomo (io non vedo che cosa ci guadagnerebbe in definitiva eguagliandosi a noi nella sua riscaldata fantasia): o sbraitano che la donna è al disotto degli uomini e sotto ci deve stare.
      Chi legge il libro della Lombroso vede subito sotto quali e quanti aspetti la psicologia della donna differisca da quella dell'uomo; forse la insigne scrittrice in parecchi punti esagera e sottilizza ma quello che essa dice sulle caratteristiche dell'anima femminile è quasi tutto da accogliere in parte come una sincera confessione. Io però non voglio rifare qui per la milionesima volta il processo o se meglio si vuole il dibattimento intorno alla psicologia sociale dei due sessi chè veramente la Lombroso a questa differenza sopratutto mira mentre forse si cercherebbe quasi invano nelle sue pagine ardenti di femminilità la ricerca delle ragioni biologiche del divario sessuale che essa dipinge così minutamente. Il mio intento è qui strettamente biologico; e perciò più che valersi della Psicologia sociale considerata distaccata dal suo tronco principale che è per me positivista sempre radicato sui principii della Filosofia scientifica bisogna rifarsi alla Scienza generale della Vita.


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Sessualità umana
di Enrico Morselli
Editore F.lli Bocca Torino
1931 pagine 209

   





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