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      Appena a giovinette di quella età si potrà insegnare che cosa sia il fenomeno della mestruazione e prospettare più tardi i diritti e doveri del matrimonio.
      Sopratutto a fanciulli e adolescenti appartenenti a famiglie tarate e predisposti dalla eredità patologica a nevrosi e a psicosi e la cui igiene mentale implica delicatissime norme educative ci par pericoloso il discorrere di sessualità e di organi genitali dato che non di rado la predisposizione neuro-psicopatica si può rivelare per l'appunto con la precocità dell'istinto. Soltanto quando occorra premunire tali soggetti contro i danni del vizio solitario la completa istruzione sessuale sarà necessaria. Qui si scorge quanto il problema teorico si faccia arduo ogni qualvolta si passa a guardarlo sotto l'aspetto pratico.
      La Scuola per il contagio psichico che facilita tra gli alunni non ci sembra il luogo più adatto alla istruzione sessuale; nè per ora i nostri insegnanti delle scuole elementari o medie sono maturi abbastanza al gravissimo compito. Parrebbe ovvio che istruttori e sopratutto educatori in tal caso dovrebbero essere i genitori: certo per le fanciulle la maestra migliore sarà sempre la madre; e questa sarebbe una funzione sociale nobilissima che il movimento femminista dovrebbe reclamare piuttosto che rivolgersi al soddisfacimento di aspirazioni semi-mascoline. Per i giovanetti la questione aumenta di difficoltà poichè i padri non sono sempre i più idonei. Se ne potrebbe incaricare il medico qualora la Medicina sociale cessasse di rimanere asservita a programmi semplicemente di indole economica ma avesse la completa coscienza della propria funzione rispetto all'igiene fisica e psichica delle popolazioni largamente intesa.


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Sessualità umana
di Enrico Morselli
Editore F.lli Bocca Torino
1931 pagine 209

   





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